sabato 13 marzo 2010

laconico

Milano. Liquidi primaverili.
Mezzelune parano l'assalto
Suole biforcute lo affrontano temerarie
Ciac Ciac.
Le luci al neon colorano il grigio
Oggetti di comodità offrono rifugio
alla confidenza dell'estraneità
Un viaggio asciuga l'imbarazzo
di un incontro annunciato
e riempie di significato
una domenica del cazzo.

alba

quando le palpebre
sono leggere come carta velina
avvolto nel silenzio indiscreto della notte
scruti l'anima
e sorridi.

points of view

Il semaforo è rosso. Lo sguardo dell'uomo alla guida fissa le case. Costruzioni maestose, seriali, quasi perfette per la sopravvivenza.

Il cane guarda gli edifici mentre si libera dei suoi escrementi nel giardino metropolitano.

La donna lo osserva pensierosa, guinzaglio alla mano.

Stupidi cani, bofonchia l'automobilista fermo al semaforo, occhieggiando distrattamente la scena. Mangiano e cagano, ma che vita di merda è?

Il cane continua a guardare l'edificio: ha finito, scondizola. La donna si china e raccoglie con perizia. Un'ombra di tristezza le vela il volto.

Potevi essere un cane, pensa.

Sarebbe stato tutto molto più facile.