giovedì 19 novembre 2009

il tempo delle figure di merda

Anche Fabrizio Ciba si stava scolando un doppio scotch, seduto a un tavolino appartato. Non ci poteva pensare che c'era il rischio che il filmino porno girasse su internet.

-Frate'! - Paolo Bocchi avanzava verso il tavolino con un altro Mojito in mano. Da come bracollava doveva essere già ubriaco. Gli occhi iniettati di sangue
, sudato come se avesse appena finito una partita di basket. Sotto le maniche della giacca si erano formati due aloni scuri.  Si era slacciato la giacca e sbottonato la camicia, si intravvedeva il bordo della canottiera di lana. La patta dei pantaloni era aperta.

Il chirurgo acchiappò il collo a Fabrizio. -Che stai a fa' solo soletto?

Lo scrittore non ebbe nemmeno la forza di reagire. -Niente.

-Mi hanno detto che hai letto una poesia grandiosa. Peccato, ero al cesso, me la son persa.

Ciba si accasciò sul tavolo.

-Ti vedo abbattuto. Che è successo?

-Rischio di fare una figura di merda  planetaria.

Bocchi si sedette sulla sedia accanto alla sua e si accese una sigaretta, prendendo grandi boccate.

I due rimasero in silenzio per un po'. Poi il chirurgo sollevò la testa verso il cielo e cacciò fuori una

nuvola di fumo. - Che palle Fabrizio. Ancora con sta storia?

-Quale storia?

-Quella delle figure di merda. Da quanto ci conosciamo?

-Da troppo tempo.

Bocchi non si offese. -Dal liceo non sei cambiato di una virgola. Sempre ossessionato da ste figure di merda. Come se ci fosse qualcuno che sta sempre a giudicarti. Te lo devo spiegare io? Tu fai lo scrittore e a certe cose dovresti arrivarci da solo.

Fabrizio si girò spazientito verso il suo compagno di scuola. -Cosa? Di che parli?

Bocchi sbadigliò. Poi gli prese la mano. -Allora non hai capito. Iltempo delle figure di merda è finito, morto, sepolto. Se n'è andato per sempre con il vecchio millennio. Le figure di merda non esistono più, si sono estinte come le lucciole. Nessuno le fa più, trenne te, nella tua testa. Ma non li vedi a questi? -Indicò la massa che applaudiva Chiatti. -Ci ricopriamo di letame felici come maiali in un porcile. Guarda me, per esempio. Si alzò in piedi barcollando. Allargò le braccia come a mostrarsi a tutti, ma gli girò la testa e si dovette sedere di nuovo. -Io mi sono specializzato a Lione con il professor Roland Chateau-Beaubois, ho la cattedra ad Urbino, sono un primario. Guarda come sto ridotto. Secondo i vecchi parametri sarei una figura di merda ambulante, un essere infrequentabile, un tossico, un personaggio spregevole che si fa ricco sulle debolezze di quattro carampane, eppure non è così. Sono amato e rispettato. Vengo invitato pure alla festa della Repubblica al Quirinale e in ogni cazzo di trasmissione medica. Scusa, ma andando sul personale...Quel programma che hai fatto in televisione non era una grezza?

Ciba provò a difendersi. -Veramente...

-Lascia perdere. Era una grezza.

Fabrizio fece un cenno di assenso.

-E quella storia con quella, la figlia...Non mi ricordo, vabbè era una figura di merda.

Ciba fece una smorfia di dolore. -Vabbè adesso basta.

-E che ti è successo? Nulla di nulla. Quante copie in più hai venduto con tutte queste teoriche figure di merda? Una cifra. E tutti dicono che sei un genio. Quindi, lo vedi che vieni a me?Quelle che tu chiami figure di merda sono sprazzi di splendore mediatico che danno lustro al personaggio e che ti rendono più umano e simpatico. Se non esistono più regole etiche ed estetiche le figure di merda decadono di conseguenza.

Bocchi lo abbracciò affettuosamente. -E poi lo sai che è l'unico che non ha mai fatto figure di merda in vita sua?Nemmeno una?

Lo scrittore fece no con la testa.

-Gesù Cristo. In trentatre anni non ne ha fatta nemmeno una. E con questo ho detto tutto.



[Niccolò Ammaniti, Che la festa cominci,2009]

Nessun commento:

Posta un commento